Calcolo ravvedimento operoso 2023 2024 on line
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Applicazione di calcolo ravvedimento operoso: in breve, cos'è? Attraverso questo istituto, il fisco concede la possibilita al contribuente in maniera volontaria (compliance), cioè senza accertamento, di poter procedere alla sanatoria di tasse imposte e contributi vari di natura fiscale. Quindi, il ravvedimento operoso serve ad evitare l'accertamento e conseguenti sanzioni (minimo il + 30% dell'importo dovuto) derivanti dall'omessa presentazione della dichiarazione o dall'omissione totale o parziale di un'imposta tassa o contributo. Quando è possibile beneficiare del ravvedimento operoso? Usufruire del ravvedimento operoso per la sanatoria di imposte e tasse vari è possibile, con la nuova legge (dal 2015), a prescindere da una certa scadenza o termine iniziale che sia: l'unico "limite" rimane la prescrizione del tributo, verificatesi la quale non ha senso sanare il tributo, salvo sanare il tributo prescritto per adempiere ad una obbligazione naturale.
Termini del ravvedimento operoso: sono importanti in quanto, minore è il termine entro il quale si sana il tributo, minore è la sanzione, e viceversa.
Scadenza del ravvedimento operoso: la prima scadenza, introdotta dal decreto legge nr. 98 del 2011, è il cosiddetto mini ravvedimento o ravvedimento sprint usufruibile solo nei primi 14 giorni di ritardo, il quale prevede una sanzione ridotta ad 1/15 ovvero lo 0,10% per ogni giorno di ritardo (entro i 14 gg.). Aseguire, quello con scadenza breve o ravvedimento breve di 30 giorni, a 90 giorni (medio), ravvedimento lungo di un anno, lunghissimo o biennale e ultrabiennale. I predetti termini decorrono dalla scadenza di pagamento del tributo o dalla scadenza della presentazione della dichiarazione se questa è stata omessa. Per visionare i predetti termini di decorrenza "sistemati" in una tabella schematica, posizionatevi su tabella con decorrenza nuovo ravvedimento operoso 2024.
Benefici del ravvedimento operoso da compliance: la modalità di pagamento del ravvedimento operoso, oltre a quella mini o sprint su descritta, è doppia come le sue scadenze. Pagando dal 15esimo giorno ed entro il 30esimo (ravv. breve) la sanzione è ridotta ad un importo minimo di 1/10 cioè l'1,50% (questo dopo l'1 febbraio 2011); Entro 90 giorni è di 1/9 ovvero dell'1,67%; se il pagamento avviene entro un anno (ravv. lungo) la sanzione è ridotta ad un importo minimo di 1/8 cioè il 3,75% (anche questo dopo l'1 febbraio 2011). Poi, abbiamo i nuovi termini introdotti nel 2015 (entro ed oltre i due anni) ovvero di 1/7 cioè il 4,29%, per arrivare ad oltre 2 anni pagando 1/6 ovvero il 5% del minimo. A queste percentuali dovremo aggiungere gli interessi legali (cfr. calcolo interessi legali online).
NB: tutti i predetti termini (sia in giorni che in anni) con relative percentuali + gli interessi legali sono perfettamente calcolate dalla nostra applicazione!
Allora, procedere al pagamento dei tributi scaduti oltre i termini di scadenza del ravvedimento operoso (ma prima che intervenga la prescrizione) conviene: si evitano le spese di accertamento e di esecuzione da parte dell'Agenzia delle Entrate e della nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione tributi (ex Equitalia), soprattutto ora che è entrato in vigore il nuovo ravvedimento dall'1 gennaio 2015. Se si inizia a calcolare il corrente anno 2024 è possibile sanare lo scorso 2023 ma anche, alle condizioni su descritte, il 2022 2021 2020 2019 2018 e 2017 ma non il 2016 perchè la maggior parte dei tributi in mancanza di accertamento sono caduti in prescrizione per normativa generale. Tutto ciò vale fino al 2016, anno dal quale è aumentato il periodo di prescrizione, per esempio, dell'Iva e dell'Irpef. Per queste, vedi i tabella dei nuovi termini di accertamento fiscale e prescrizione.
Quali tasse, imposte e contributi possono essere sanate con la compliance da ravedimento operoso? NB: l'art. 10 bis, intitolato "Estensione del ravvedimento operoso", del D.L. nr. 124/2019, convertito in L. nr. 157/2019, in vigore dal 25 dicembre 2019, ha abrogato il comma 1-bis dell'articolo 13 del D.Lgs. nr. 472/1997: di fatto, con la predetta abrograzione, che limitava il ravvedimento solo a determinati tributi, ha esteso (come da titolo dell'art. 10 bis) il ravvedimento operoso a qualsiasi tipo di tributo.
Grazie alla predetta legge, ora sono "tecnicamente ravvedibili" anche i tributi di natura previdenziale ed assicurativa, cioè i contributi Inail, i contributi Inps, legati alla pensione incluse le rate da ritenute Inps ed altri tributi previdenziali Inail e Inps ed altri enti che prima non potevano essere sanati col ravvedimento operoso. Tuttavia, per alcuni di questi tributi, non è prevista la tipica procedura del ravvedimento ex L. 408/1990 (legge che ha introdotto il ravvedimento), ma sono comunque ravvedibili con altri sistemi sebbene il pagamento avvenga tramite f24 od f23 e tramite appositi codici tributo rilasciati dall'ADE, come per esempio quelli dell'Inps (vedi per es. calcolo + codici tributo ravvedimento operoso inps).
Correlate: nuovi codici tributo ravvedimento operoso f23 ed f24